Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli
Keyra
Isyl Tinnuviel
…Sogno…
Vago,vago come una piuma solitaria tra gli strali del cielo sospinta dal vento per poi toccare terra prendendo consistenza,
- Dove sono? –
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Il mio sguardo si perde lungo un orizzonte infuocato baciato dal sole alla ricerca di qualcosa o qualcuno che non c’è più, pensieri silenziosi di un passato e di un presente si intrecciano incatenandosi tra di loro attorno al mio cuore stretto in una morsa, catena che ancora non riesco a spezzare… madre, ecco cosa cerco, colei che riusciva sempre a darmi coraggio, anche quando sembrava che tutto il mondo stesse crollando su di me…
- Tutto quello che accade attorno a te potrà anche non piacerti, potrà ferirti; ma il tutto non resterà così per sempre se concepisci un ideale e lotti pur di raggiungerlo , la forza è dentro di te, reagisci agli eventi, per quanto sia lungo e tetro un temporale, il sole tornerà sempre a brillare tra le nuvole e con esso arriverà anche l’arcobaleno-
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I miei piedi nudi affondano sulla morbida sabbia di questo luogo che non conosco, un limbo che non comprendo , ricordando l’eco lontano di queste parole pronunciate dalle labbra di Lei.
Poi improvvisamente dal mare dinanzi a me, una luce, poi un volto conosciuto e caro:
“ Madre !? “
Un sorriso dolce.
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Annuisce uscendo dall’acqua accompagnata dal profumo della brezza del mare misto a muschio bianco , - il suo profumo - avvolta in candide vesti che mai le ho visto addosso.
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Mano si protende verso di me per stringermi , per abbracciarmi ed avvolgermi nel suo calore, cerco nel suo abbraccio una sicurezza che ho perso quando in realtà vorrei davanti alla sua eterea figura solo piangere.
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Piangere per lei, per quella sua insensata e ingiusta morte;
piangere per tutto il tempo rubato;
piangere per quello che non ho potuto fare per salvarla;
piangere per la consapevolezza che c’è una guerra da combattere e, non solo sul mio piano personale;
piangere per la rabbia di non avere la forza per fare ciò che mi sono prefissata perché è la paura a dominarmi in questo momento.
Una lacrima solitaria sfugge dai miei occhi viola, occhi così uguali ai suoi, mentre lei mi parla come se mi leggesse dentro:
“ Tu hai paura, lo vedo dai tuoi occhi, dai tuoi tormenti…ma ricorda che quella stessa paura che stai provando per ciò che sta succedendo , potrebbe essere anche la tua forza. Il coraggio non è non avere paura o timori, ma paura unità alla volontà di compiere scelte anche dolorose per continuare lungo il tuo percorso ”
“ Come posso dirti che hai ragione, quando sono io per prima a non credere in me stessa?” ... è la mia parte più fragile a parlare….
“ La forza più grande che possiedi è racchiusa nel tuo animo, trasforma la paura in coraggio, il coraggio in rabbia, la rabbia in forza, l’importante non è non cadere, ma dalla caduta trovare sempre la forza per rialzarti …anche se con qualche acciacco in più” mi sorride mentre la sua figura va sbiadendosi allontanandosi da me tornando a fondersi con il cielo e con il mare…
…improvvisamente sussulto, come se una nuova forza avesse preso a sgorgare in me …
- foto 7 -
* in corsivo il sogno.
Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli
Medea Euripide
Mi ritrovo davanti a questo Monastero con questa tizia strana… stiamo tutte e due sul chi vive ma d’altronde ora come ora non mi fido di nessuno, specialmente dopo tutto quello che ho passato… certo ho scelto di fidarmi dei ribelli perché voglio vendicarmi di chi ha ucciso la mia famiglia ma preferisco conoscerli bene e farmi un’idea, non vorrei che fossero tutto fumo e niente arrosto…
Dopo il breve scambio di battute con Yadirha sono al punto di partenza, non so se è questa la sede dei ribelli e non so, in caso positivo, come entrare.
Perché non mi sono unita a loro quando eravamo tutti qui?
Sono immersa in questi pensieri quando vedo sbucare due figure, sgrano gli occhi per vedere meglio, sono una donna ed un uomo.
La donna zoppica e non sembra essere messa molto bene.
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La cosa che mi stupisce e che mi rallegra è che lei entra nel monastero, quindi vuol dire che alla fine è questa la residenza dei ribelli… certo l’aspetto del luogo non è il massimo, c’è persino un cimitero!!!
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L’uomo fa dei movimenti strani che dalla mia posizione non riesco a capire molto bene. Lo osservo un po’ fino a quando non si avvicina e senza tante cerimonie ci parla.
«ehi voi due… fate silenzio e seguitemi!»
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Vorrei fargli qualche domanda del tipo "chi sei? perché dovrei seguirti?" ma capisco che non è il momento giusto quindi decido di fidarmi e lo seguo.
Appena entrata noto l'altra ragazza appoggiata ad un muro, ora che la osservo meglio vedo chiaramente che è conciata molto male ma preferisco rimanere in silenzio, anche se ho tante domande capisco che questo non è il momento adatto. Seguo poi l’uomo e la donna fino ad arrivare ad una specie di infermeria quindi osservo i movimenti di lui e capisco che la sta curando…
Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli
Scendo le scale e raggiungo la cucina, prendo del pane e un po’ dell’arrosto di ieri sera.
Mentre mangio mi guardo in giro: non c’è anima viva, silenzio di tomba. C’è qualcosa che non va..?
Finisco di mangiare e lascio il piatto e le posate lì sul tavolo, mi dirigo verso le scale e materializzo nel frattempo il pugnale.
Tutto questo silenzio non mi piace.
Salgo al 3° piano interrato, e anche qui non c’è apparentemente nessuno, sento però dei rumori provenire dal piano di sopra.
Mi dirigo su a passi felpati. Vedo Efrem e Lucynda in armeria, ma la mia attenzione viene catturata da Andreus e Keyra che sono tornati, e a quanto pare sono accompagnati da qualcuno che non ho mai incontrato finora.
Keyra è pesantemente ferita, e neanche Andreus sembra messo benissimo, la fa sdraiare e usa i suoi poteri per curarla, per poi chiamare Efrem a gran voce. Forse anche lui ha lo stesso potere curativo?
«Come hanno fatto a ridurvi così? Non avevi detto di aver ricevuto il loro stesso addestramento?» chiedo curiosa rivolgendomi ad Andreus nella seconda metà della domanda, avvicinandomi e facendo sparire il pugnale.
Citazione:
Aion Little Sword: Forma dormiente
Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli
Yadirha BlesckSnow
<<E ora che si fa?>> Subito dopo quelle parole sento degli strani rumori provenire da lontano, e che man mano si avvicinano sempre di più fino a che non vedo sbucare dalla leggera nebbia un uomo e una donna, devono essere appena rientrati da una battaglia a giudicare da come sono ridotti. Vedo la donna zoppicare fin dentro al mausoleo, il ragazzo che accortasi di noi ci squadra per qualche secondo per poi dire «ehi voi due… fate silenzio e seguitemi!» poi la sua attenzione ritorna sulla donna dai capelli rossi raggiungendola all'interno del mauseoleo. Senza fiatare lo seguo, in fondo che avrei dovuto fare!
Vedo l'uomo armeggiare attorno ad una statua che dopo uno strano rumore si muove mostrando una scala, subito i due nuovi arrivati vi entrano. Pure la bionda sembra aspettare un secondo prima di scendere, così anche se titubande li seguo giù per la scala a chiocciola.
Appena entrata mi fermo a scrutare il luogo, infondo io non conosco nulla di queste persone e se fosse una trappola? Meglio essere prudenti. Così con occhi vigili li seguo fino a quella che sembra essere un infermeria a giudicare dal numero di letti che ci sono, ma capisco di essere al sicuro e nel luogo giusto quando sento quell'uomo urlare il nome di Efrem. Probabilmente attirata da quell'urlo vedo entrare una ragazza con in mano un pugnale e dalla carnagione molto pallida con degli strani segni sul viso di colore rosso, rosso come il sangue dire «Come hanno fatto a ridurvi così? Non avevi detto di aver ricevuto il loro stesso addestramento?» Non riesco a comprendere il significato di quelle parole e sinceramente non mi interessa nemmeno.
Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli
Andreus De Lagun
Passi, tutti diversi tra loro. Una moltitudine di piedi che si alternano l’un l’altro sul pavimento freddo del rifugio. Resto in ascolto
mentre le mie energie si dipanano sulla pelle di Keyra rinsaldandone ogni centimetro mano a mano che l’incantesimo si libera dal mio corpo. Sento le energie venir meno e per un attimo avverto una sorta di mancamento, «diamine…» sbuffo ormai esausto ritirando le mani dal corpo della donna e appoggiandomi al letto accanto a lei, Keyra dorme, finalmente.
Il suo ventre si alza e si abbassa con un ritmo lento ma regolare, segno che la respirazione è tornata normale. Per fortuna… Cassandra… perché? Perché?
Gli occhi cominciano a pizzicarmi e, ormai senza più forze né lacrime da versare, mi appoggio per un attimo con la testa sul duro materasso per recuperare almeno un poco di quelle energie sprecate. «Come hanno fatto a ridurvi così? Non avevi detto di aver ricevuto il loro stesso addestramento?»
le parole di Ananya arrivano brucianti e taglienti così come la lama del soldato, con uno scatto pieno di furia rivolgo i miei occhi verso di lei e nello stesso istante arrivano anche le due donne che erano fuori dal rifugio,
non bado a loro per il momento e mi rivolgo ad Ananya che nel frattempo ha fatto svanire il suo fidato pugnale. «Invece di restare lì impalata a blaterare come una vecchia, inutile e pettegola mercante di pesce, sarebbe meglio e forse ti renderebbe anche più utile qui, se cominciassi a darmi una mano...» mi rivolgo a lei tossendo sulle ultime parole, il petto comincia a dolermi così come il taglio più in basso manda continue fitte al mio cervello. Ignorando nuovamente la ragazza, torno con lo sguardo su Keyra, che nel frattempo è pervasa da alcuni piccoli ma visibili sussulti, forse il dolore alla gamba le dà più dolore di quanto pensassi? Con pochi movimenti mi muovo verso il tavolo accanto al letto ed estraggo un pezzo di lino dallo scomparto al di sotto del ripiano, cerco di sfilare leggermente la calza dalla gamba di Keyra per avvolgerlo attorno al taglio per evitare che si riapra o si infetti ulteriormente, «Se qualcuna di voi tre Grazie… vorrà rendersi utile… può mettersi al mio post qui con Keyra e aspettare il suo risveglio…» se la garza andrà bene, mi rialzerò da terra e, con le ultime forze, mi stenderò sul letto accanto a lei. Sono stanco...
Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli
Medea Euripide
Osservo la nuova arrivata, la prima cosa che mi colpisce di lei è il suo strano aspetto, sembra cadaverica e nel vero senso della parola.
Anche stavolta però rimango in silenzio, prima di dire qualunque cosa vorrei capirci qualcosa. L’uomo e la donna che ho seguito sembrano tornati da una battaglia e ha quanto pare non hanno vinto altrimenti non sarebbero conciati così male e, soprattutto, lui non sarebbe così arrabbiato.
La cosa certa è che lui abbia dei poteri curativi, certo conciato in questo modo deve essere molto faticoso per lui curare la donna ma sembra un uomo che non si arrende facilmente e gli uomini coraggiosi e decisi hanno tutta la mia ammirazione.
Alla fine delle cure lui è esausto e pure arrabbiato…
Guardo le altre due ragazze, la cadaverica parla «Come hanno fatto a ridurvi così? Non avevi detto di aver ricevuto il loro stesso addestramento?»
Le sue parole sono interessanti, ho ragione io, sono stati invischiati in una battaglia e nonostante abbiano lo stesso addestramento dei loro avversari hanno avuto la peggio…
Non faccio in tempo a pensare ad altro che l’uomo sbraita
<«Invece di restare lì impalata a blaterare come una vecchia, inutile e pettegola mercante di pesce, sarebbe meglio e forse ti renderebbe anche più utile qui, se cominciassi a darmi una mano...»
Mmm… che anche la ragazza-cadavere abbia dei poteri curativi? La cosa si fa sempre più interessante anche se ci vorrebbe anche qualcuno che sappia combattere oltre che a curare…
Dopo aver medicato la ragazza l’uomo parla ancora…
«Se qualcuna di voi tre Grazie… vorrà rendersi utile… può mettersi al mio post qui con Keyra e aspettare il suo risveglio…»
Mmm… che caratteraccio… senza neanche rendermene conto rispondo in modo automatico.
<<Resto io, tu vai a riposare>>
Quando Andreus si alzerà da terra e se mi darà il consenso mi avvicinerò al letto per controllare le condizioni di Keira e per vegliarla.
Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli
«Invece di restare lì impalata a blaterare come una vecchia, inutile e pettegola mercante di pesce, sarebbe meglio e forse ti renderebbe anche più utile qui, se cominciassi a darmi una mano...» dice tossendo e continuando a medicare Keyra. «Per forza, altrimenti mi morite qui davanti agli occhi» mormoro tra me e me, forse a voce non abbastanza bassa.
«Se qualcuna di voi tre Grazie… vorrà rendersi utile… può mettersi al mio posto qui con Keyra e aspettare il suo risveglio…» continua prima di stendersi sul letto con quelle che sembrano le sue ultime forze.
«Resto io, tu vai a riposare» dice prontamente la bionda sconosciuta.
Forse ho giudicato male le loro condizioni e lui sta peggio di lei.
In effetti, ora che lo guardo, riporta una scottatura al braccio destro, e una ferita molto visibile allo stomaco, mentre lei sembra stare meglio grazie alla magica guarigione ad opera di lui.
Fantastico, quello che possiede la rigenerazione non ha la forza per usarla su sé stesso.
«Avresti dovuto curare prima te stesso, e poi pensare a lei» gli dico, cosciente del fatto che probabilmente non mi starà neanche più ascoltando. Mi rivolgo poi alle nuove arrivate: non so chi siano queste tizie, ma se sono qui e Andreus le ha fatte entrare significa che quantomeno le considera delle alleate. A scoprire chi sono comunque ci penserò poi «Non ho idea se qualcun altro possegga o no il dono della magia curativa, ma in ogni caso dobbiamo assolutamente salvarlo, altrimenti saremo fregati quando ci saremo noi al suo posto. Tu»dico alla donna con la pelle innaturalmente gialla
«Vai a cercare Efrem, se lo conosci. E’ un elfo con i capelli neri e rossi e una cicatrice sull’occhio sinistro, dovrebbe essere nell’armeria: prima stanza a sinistra. Tu invece»mi riferisco alla bionda
«Smettila di sprecare tempo a fissare una che dorme e aiutami qui: bisogna fermare il sangue».
Mi avvicino ad Andreus, prendo una garza e comincio a slacciare la cintura che tiene ferma la maglia dell'armatura. Facendo molta attenzione, apro anche la camicia, che uso per pulire il più possibile l’area della lacerazione.
Applico la garza alla ferita e comincio a fasciarlo, quando mi viene l’idea di tenere premuto usando quella cinturona che ho slacciato prima. La tiro su all’altezza della ferita, e la chiudo sopra alla garza, in modo che stia ferma e tenga premuto come farei io. Tutto questo con o senza l’aiuto della bionda.
«Serve anche dell’acqua» penso poi a voce alta, guardandomi intorno.
Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli
Medea Euripide
Parlo ma nonostante Andreus si sdrai sul letto rimango immobile.
La ragazza cadaverica alle parole dell’uomo borbotta ma riesco lo stesso a sentirla dato che le sono vicina.
«Per forza, altrimenti mi morite qui davanti agli occhi»
Mmm… sono messi peggio di quello che pensavo e già prima pensavo che non fossero messi granché bene.
La ragazza-cadavere comincia a dare ordini, il primo è quello di cercare Efrem e lo dà a Yadirha, avendo intuito un po’ il carattere di quest’ultima chissà se obbedirà così senza fare storie o domande… Non faccio in tempo a pensarlo che la cadavere si rivolge a me…
<<Tu invece… Smettila di sprecare tempo a fissare una che dorme e aiutami qui: bisogna fermare il sangue»
Fermare il sangue? Ok, è la cosa giusta da fare, non ho poteri curativi ma ci arrivo pure io che se si perde troppo sangue si muore.
Mi avvicino alla ragazza osservandone i movimenti in modo da poterla aiutare.
Cerco quindi di seguire i suoi movimenti sia mentre lei le slaccia l’armatura, facendo attenzione la aiuto ma vado molto più piano di lei perché ho paura di fare male all'uomo ferito. Osservo poi la ragazza-cadavere mentre infila la cintura sopra alla garza, che idea geniale, così non c’è bisogno di premere sulla ferita.
<<Che altro posso fare? Non sono esperta in queste cose.>>
Le chiedo per rendermi il più utile possibile.
P.S. Non so se potevo rispondere, in caso avessi sbagliato chiedo venia. :imbarazzo
Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli
La bionda mi aiuta ma è titubante, ha paura di qualcosa: forse di fare male ad Andreus? Più male di quello che ha già? Finiamo il tutto, e finalmente lei apre bocca «Che altro posso fare? Non sono esperta in queste cose.» ok, in pratica è inutile.
«Vuoi dirmi che non ti sei mai ferita o scottata in vita tua?» le chiedo con un tono che sa di rimprovero
«Comunque, ci serve dell’acqua per la scottatura al braccio e poi… Beh insomma dobbiamo mantenerlo in vita finché non avrà la forza di usare il potere curativo su sé stesso»
dico guardandomi intorno.
Non vedo né acqua né un lavandino. Dovrei andare al piano di sotto a prenderne un po’, ma non mi sento tranquilla a lasciare queste due da sole, soprattutto visto che Andreus e Keyra non sono in grado di difendersi, e che Efrem non è ancora arrivato. E mandare una delle due di sotto non mi piace altrettanto.
La scottatura dovrà aspettare, almeno finché non ci sarà qualcuno che possa controllarle.
«Nel frattempo che aspettiamo Efrem, posso sapere chi sei? E l’altra è una tua amica?» interrogo la bionda.
Re: [Deus ex Machina] Quest Ribelli
Continuo ad osservare la ragazza per imparare, d’altronde si dice che il mestiere si ruba con gli occhi, no?
Lei ha capito, però, che temo di fare danni anziché fare del bene e mi apostrofa in modo poco carino.
«Vuoi dirmi che non ti sei mai ferita o scottata in vita tua?» … «Comunque, ci serve dell’acqua per la scottatura al braccio e poi… Beh insomma dobbiamo mantenerlo in vita finché non avrà la forza di usare il potere curativo su sé stesso»
Le sue parole non mi fanno bene, mi sento piccata…
«Certo che sì ma non sono mai rimasta ferita in battaglia!» Le rispondo un po’ arrabbiata. «E se come dici tu lui è l’unico che può curarci in futuro, preferirei non fare danni ed evitare di essere curata da te in caso.»
Lo so la mia risposta non è stata carina ma si sa che quando uno è arrabbiato dice anche cose che non pensa e forse questo è il caso o forse no, staremo a vedere in futuro.
Sono ancora immersa nelle mie riflessioni quando lei comincia con le domande, domande ovvie naturalmente e che avrei fatto anche io se non mi fossi trovata di fronte a questa emergenza.
«Nel frattempo che aspettiamo Efrem, posso sapere chi sei? E l’altra è una tua amica?»
«Mi chiamo Medea e mi pare ovvio che sono venuta per unirmi a voi. Non è una mia amica, ci siamo trovate qui fuori. E tu chi sei?»
Rilancio poi curiosa anche io di sapere chi ho davanti.
Per quanto riguarda Yadirha non dico molto altro d’altronde non la conosco e poi è lei che deve rispondere per se stessa.