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Capitolo QUATTRO
E' di nuovo primavera, tra un po' compirò 18 anni e finirò il liceo .
Non pensavo fosse così duro studiare e lavorare, il tempo non mi basta mai, i giorni corrono via così veloci, sembra non ne rimanga niente.
Dalla finestra della mia camera vedo il fiume che dà il nome alla mia cara città, le sue rive ogni giorno più verdi scandiscono il passare delle stagioni meglio del calendario o del diario scolastico che ormai maneggio in tutta fretta. Com'è diverso da quello dello scorso anno, pieno com'era di disegni, poesie e citazioni letterarie: su questo ci sono i compiti, gli scarabocchi che faccio quando sono la telefono con i miei familiari e i messaggi che mi lasciano Omero, Saul e Sofia quando sono fuori casa.
Loro tre sono i mei migliori amici, le persone che ho trovato in casa quando ci entrai la prima volta.
Quanto tempo è già passato, impegnata come sono non me ne ero ancora resa conto.
Stasera, stranamente, ho tempo per far vagare un po' la mente: è il mio giorno libero e domani andremo in gita, una fortunata coincidenza!
20 agosto, una data che non dimenticherò più.
Mio padre noleggiò un furgoncino blu e mi aiutò a caricare i mobili della mia stanza, continuando a chiedermi di ripensarci, a ripetere che saremmo stati benissimo io e lui insieme nella nostra casa di sempre, ora che nessuno gli vietava più di dormirci.
Parole gettate al vento, ormai avevo la mia decisione e una forza mi spingeva a metterla in atto il prima possibile.
Appena arrivati al cancello fummo accolti dalla referente.
"Bungiurn! Lei d'v' ssre Giurg', il padr di Asya! Cinciun! Scsaat il miu accnto, ma vng' da Vecchia città, la zona in di Simlane1, avt prsnt?"
Io e papà restammo un po' sbalorditi, ma Rossella gesticolava talmente tanto che capimmo il succo delle sue parole. Certo, parlava proprio in modo buffo!
Per niente scoraggiata dalle nostre facce basite, continuò:
"Pnso che Komatsu l' bbia già spigt' cme simo orgnizzti qui: Io sn LA Referente, vigg'lo sugli abtant dlla caas e sl lro apprt' alla vit' c'mmune. Tutt' debbn cntribbirr alle spse baas e
rispttaar l rggole affiss dint la bbach'ca dlla saal mnsa. Bbiamm dei turn per pulì e cucina' ch d'cido 'gn mees e non è prmess ric'vre visit dpp l dieec. Ovviament far'mo delle
cceezion pr i familiari degli inquilini".
Da come disse le ultime parole, ebbi la netta sensazione che ci stesse provando con papà, ma lui era così concentrato che replicò bruscamente:
-"Mi sembra un' ottima cosa, Asya è abituata anche a casa a comportarsi così!". Lo disse con aria talmente seria che non ebbi il coraggio di ricordargli dei ragazzi di mia sorella che entravano e uscivano a qualsiasi ora. Mio padre dovrebbe fare l'attore invece del musicista, si cala in un ruolo non suo alla perfezione! Facendo queste considerazioni mi scappò uno sbuffo, ma papà lo prese per un sospiro:
-"Tranquilla, tesoro, passerò a trovarti spessissimo! Quando vorrai ti porterò a dormire a casa con me, va bene?"
Che vergogna! Stavo facendo la figura della bamboccia! Non sapevo proprio come rimediare, sentivo lo sguardo beffardo di Rossella su di me. Per fortuna arrivò Sofia a rompere il silenzio:
"Asya, finalmente sei arrivata! E' da tanto che volevo chiederti scusa per non essere scesa a presentarmi quel giorno! Ma vieni, mentre tuo padre sbriga le pratiche con Rox ti mostro la tua stanza!".
Non mi andava molto di lasciare papà nelle grinfie di quella... tipa, ma scappare era prioritario: la seguii su per la scalinata mentre mi parlava di sé.
Mi piacque subito: non solo era bella, in modo particolare e delicato, ma emanava una luce pura e un odore di felicità. Mi raccontò di essere al secondo anno dell' Accademia di belle arti e mi propose di farmi un ritratto! La cosa mi sorprese non poco, ritrarre un viso così banale! Poiché non rispondevo mi propose di riparlarne più in là e mi mostrò brevemente il piano rialzato della casa.
"Quella in fondo è la camera che divido con Rox, l'altra è per i ragazzi: stanno un po' stretti, ma sembra si divertano un mondo! Poiché nelle camere manca lo spazio abbiamo le scrivanie con i computer da condividere qui in corridoio, vedi? Sembrano due uffici comunali, ah ah ah! Ci sono vari bagni e le scale che vanno di sopra: lì c'è la palestra, un piccolo laboratorio di chimica e la terrazza per le feste! Faremo feste stupende, vedrai!"
Mentre parlava si animava tutta, gli occhi chiari scintillavano dietro le lenti.
Arrivarono i ragazzi e così conobbi anche Maximus Mc Dermott, un ragazzo di buona famiglia appena diplomato che voleva provare a farcela da solo. La viveva come una sfida, come me.
Pensavo sarebbe stato il mio confidente, invece mi apostrofò subito:
-"Ah, sei tu la marmocchia? Che tappa, meno male che alzi il budget! Mica hai portato anche la casa delle bambole, vero? Quella roba pesa un accidente!" .
Ero letteralmente rossa di vergogna, un tutt'uno con i capelli, ma Sofia mi sorrise e mi accompagnò a prendere le valige, cambiando completamente argomento e facendomi rilassare.
A tutto questo seguirono ore di trasloco, quando finalmente tutto fu montato ero stremata. Poiché i ragazzi ci avevano aiutato, papà insistette per offrire la pizza a tutti e mangiammo insieme in allegria. Miss Rossella era tutta vivace, non gli staccava mai gli occhi di dosso... ancora adesso non capisco perché papà piaccia tanto alle donne giovani. Ok, è un bell'uomo e si porta bene i suoi 40 anni, ma nemmeno l'esistenza di due figlie grandicelle le scoraggia?
Pensare che l'unica che non prova nessuna attrazione per lui sia stata la causa scatenante del divorzio mi tortura: Nana, la bella chitarrista che lo trattava come un fratello maggiore e che ha piantato in asso il gruppo alla prima occasione per fare la solista. Papà adesso fa il turnista, dà qualche lezione di chitarra e si dà da fare per ricevere mance. Non sogna più di sfondare, gli basta non essere costretto a cercare un lavoro diverso per affrontare le spese che vengono dalla separazione: anche se mamma ha un buono stipendio le fatture per le spese di mia sorella Klaryssa fioccano costanti e senza il suo aiuto io non potrei permettermi nemmeno qualche vestito nuovo.
Purtroppo le regole sono davvero rigide: se non do il mio contributo alle spese potrebbero cacciarmi. Mio padre tiene davvero tanto a me e mi dimostra anche così il suo amore e la sua generosità:
preferirebbe mille volte avermi di nuovo con sé, ma capisce e accetta la mia voglia di indipendenza.
Mamma invece non ha mai perdonato la mia "ribellione".
Normalmente è una persona dolcissima, ma appena la contraddici diventa inaccessibile. Non la sento quasi mai, di solito mi dà i suoi saluti tramite Klary in chat con la scusa del super lavoro. Mi manca molto, ma a volte mi sento così in collera con lei che sono felice di non vederla: ha buttato la nostra famiglia alle ortiche e non ha mai voluto spiegarmi il vero motivo, nemmeno quando Nana è partita con il suo ragazzo in tournée ed si palesò che la storia con papà era tutto un abbaglio. Ogni volta che ho tentato di affrontare il discorso lei ha glissato o si è arrabbiata accusandomi di pensare solo a me stessa e di non accorgermi mai di ciò che mi accadeva intorno. A queste sue parole non ho mai saputo replicare, mamma ha sempre dimostrato un talento per rilevare i miei punti deboli e attaccarli.
Papà invece non si è ancora ripreso da questa situazione, mi chiama tutte le sere con in mano l' album dei ricordi rievocando i momenti felici passati insieme: "Ti ricordi la gita a Twinbrook, quando vi abbiamo portato al mare?"... "Ho trovato la foto del tuo sesto compleanno! Sembravi già una donnina, mentre Chicca era ancora un batuffolo di ciccia! Che buffa, chi pensava che sarebbe diventata una fissata con la linea?!".
Dopo un po' veniva a entrambi da piangere e finivamo col vederci, ma ho sempre fatto in modo di tornare a casa Luhmann a dormire: ormai vivo qui!
Nonostante i primi dissapori con "LA Referente" siano arrivati già la sera stessa, mi sono ambientata facilmente con l'aiuto di Sofia e Omero e in poco tempo ho stretto amicizia anche con Saul.
Non so se riuscirò mai ad andare d'accordo con Rossella: il suo unico approccio con me è impartire ordini, a volte mi fa sentire come Carbonel, ehm, Cenerentola! Dopo la pizza papà andò via e i ragazzi uscirono per una rimpatriata con i compagni del liceo. Rossella si rivolse a Sofia :
-"T va d uscir? 'N mi amic fa l mixlg al TraanTraan e c fa beer grtis. Nn ti preeccpaar d piaatt, è il turno di Asya."
Pronunciò tutto con voce gelida, scandendo bene solo le ultime parole. Imparai in quel momento che usava la nostra lingua corretta come fosse un grassetto, per far cogliere bene la minaccia. Il suo modo di fare mi snervò: ma come si permette una sconosciuta ventitreenne di darmi ordini? Cercai di mantenere la calma e chiesi se gentilmente potevano darmi una mano perchè ero stanca e non sapevo usare la loro lavastoviglie. Non mi degnò nemmeno di un grugnito, mi lanciò addosso il libretto di istruzioni e tirò via Sofia che aveva gli occhi bassi e un sorriso imbarazzato sulle belle labbra.
Che rabbia!!! Raccolsi i piatti e li infilai nella lavastoviglie, sbattendo lo sportello in malo modo; le istruzioni erano in svedese, ma per fortuna il modello era lo stesso della nostra cucina e seppi avviarla.
Lo scroscio, il risucchio e lo sciaguattio mi furono compagni nella mia prima notte da ragazza independente. Non è esattamente il mio ricordo più bello...
Per fortuna ci sono stati anche momenti molto divertenti con Omero: giochiamo sempre a scacchi e mi fa leggere le sue bozze. Ha un buon contatto con un editore e molto probabilmente il suo primo libro sarà pubblicato a breve. Essere amica e coinquilina di un futuro scrittore mi riempie di orgoglio! La vita segreta del comignolo divebterà di certo un best seller, io me ne intendo! Certo, quando farà la sua prima presentazione Omero avrà bisogno di rifarsi il look... è un po' troppo sciatto... vediamo, potrei fargli crescere le basette e poi...
Ah, bussano alla porta, so già chi è: l'unico che mi usa tanta gentilezza. Il regolamento mi vieta di chiudere la porta della mia stanza (chissà che cose sconvenienti potrebbe fare una ragazzina che si chiude dentro!) quindi tutti entrano e escono trafugando libri, svegliandomi per divertimento quando rincasano tardi o a sorpresa per controllarmi se "c' troppo silenzio".
"Accomodati, Saul!", esclamo girandomi verso la porta.
"Ti disturbo?"
"Ma no, figurati! Sto solo scrivendo un po' sul mio diario, è tanto che non lo faccio!"
"Ne hai per molto? Volevo invitarti a un concerto..."
Oh .Mio. Dio.. L'unica cosa che proprio non sopporto di Saul è la musica che ascolta. Ogni volta che fa la doccia rimbomba in tutta la casa una voce stridula che stona "I say a little prayer for you".
Io sono cresciuta con un papà chitarrista che mi faceva la ninna nanna con Heart shaped box dei Nirvana!
"Ehm, domani ho la gita, devo svegliarmi presto..."
"Peccato, ops!" dalle sue mani cadono due biglietti per il festival del rock a cui partecipa anche papà come chitarrista di Olivia!! Morivo dalla voglia di andare, ma papà, essendo solo un turnista,
non era riuscito a procurarmi un pass e i biglietti erano esauriti già da tempo.
Sono così felice che corro ad abbracciarlo e mi accorgo che si è tagliato i capelli! Erano la seconda cosa che non sopportavo di lui... ora mi sembra davvero ... perfetto!
Stretta nelle sue braccia mi sento così felice, continuo a dirgli grazie grazie grazie senza nemmeno prender fiato, lo stringo sempre più forte e lui stringe me...
"Hmmm, cs s"™cceeeeeeeed qui?"
Cacchio, è arrivata Miss Rossella, ma non era al lavoro? La sua voce continua ad alzarsi mentre mi separo di malavoglia dalle braccia di Saul.
"Ma nzomma, anch cn la prt apeert vi mtteet a mmorggià* ? Ma n po"™ di dceenza, Saul! Si n vnteenn, nn ti rndi cont ch dvreest contrllaart?"
Per fortuna Saul è dotato di una calma interiore sovrannaturale: mentre io mi sento sprofondare dalla vergogna e vorrei buttarmi dalla finestra, lui le spiega placidamente che mi aveva procurato i biglietti per assistere al concerto di mio padre e che io, commossa, mi ero accasciata tra le sue braccia semincosciente.
L"™acidona mi guarda malissimo ma alla fine abbozza, mi intima un ultimo "Attnt"™a tee!" ed esce dalla stanza pestando i piedi. Il momento idilliaco è rotto, Saul mi invita a cambiarmi e mi dà* appuntamento tra un"™ora.
E ora cosa mi metto? Mio padre suona con il mio idolo!!! Non ho il tempo di andare a fare acquisti e nessuno dei miei vestiti mi soddisfa! Mentre sbatacchio i cassetti e faccio stridere le grucce entra in camera Sofia e mi fa: "Saul mi ha detto che vieni anche tu al concerto! Che bello! A dire il vero credo che abbia organizzato tutto per fare bella figura con te, secondo me si metterà* i tappi di cera! Haha! Senti, mi aiuti a scegliere qualcosa da mettere? Non ne so molto di punk rock, io amo la musique franà§aise!"
La mia salvezza!
"Ok!" le rispondo entusiasta "però devi prestarmi qualcosa da mettere! Sei così magra che abbiamo la stessa taglia!"
Dai cassetti della mia amica riesco a tirare fuori una mise perfetta per entrambe; come tocco finale ci diamo una spruzzata di lacca colorata e una bella ripassata di matita nera.
"Lo sai Asya, hai un vero talento! Dovresti fare la stylist e vestire i personaggi famosi!"
"Dici sul serio? Questo interesse per il look è una cosa nuova per me, fino a un anno fa giravo sempre in divisa scolastica! E poi, il mio sogno è stato sempre fare il medico"¦"
"Studiare tutti quegli anni e fare tutta quella gavetta? Mah! Comunque pensaci, hai un dono!"
Le nostre chiacchiere vengono interrotte dal clacson di Maximus che è già* pronto con gli altri nella macchina.
Le luci, il fumo, la folla!
"Non è fantastico?" grido nelle orecchie di Saul.
"COSA?" mi risponde lui, urlando ancora più forte. Ma ormai è tardi, vedo la sagoma di papà* infilare il jack nell"™amplificatore e iniziare ad accordare nella penombra la sua chitarra.
Mi limito a scuotere la testa e indicare il palco.
Dopo una discreta selezione di cover band che suonavano dai Sex Pistols ai Clash finalmente sul palco c'è lei. Non ho ancora capito che c'entra con il tema del festival (Spirit of Punk '77), ma
sono troppo felice di ascoltarla dal vivo. Olivia!
Non pensavo mai che un'artista giapponese potesse esibirsi a Riverview.
Per stare in tema esegue anche lei delle cover, brani di Siouxie ,Blondie e Damned, per chiudere con i suoi successi.
Ora inizia l'ultima canzone: la riconosco già* al primo accordo, Wish!
Kagayaki wo tadoru shisen Il mio sguardo in cerca di luce
Mayowazu anata e hashiru noni Corre dritto verso di te
Tachisukumu kokoro, tameiki wo tsuku Il mio cuore paralizzato riprende fiato
Marude nagai tabi no you de Come dopo un lungo viaggio
Can you feel it now Riesci a sentirlo?
Can you feel it now
Toki wa mujou ni nagareteku Il tempo scorre senza pietà*
Pulling on my heart Premendo sul mio cuore
Pulling on my heart
Kono omoi tokihanashite Sciogli le catene al mio amore
Baby mou mirai mo Baby, non mi servono più
Yakusoku mo iranai Né futuro né promesse
Anata ga soko ni iru dake de Mi basta sapere che tu sei lì
Baby my wish on a wing Baby, il mio desiderio alato
Kono koe wo tobase Fai volare questa mia voce
Furueru hoshi wo tsukinukete Fino a invadere le stelle palpitanti.
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