Violet Landgraab
L’idea di mia sorella non mi fa impazzire però non voglio che si offenda, quindi rimango alcuni minuti qui a spiare dalla finestra dandole il tempo di andare avanti, quindi dopo una decina di minuti la raggiungo nella sala.
La trovo che parla con alcune persone, ma ovviamente il discorso è già cominciato e lei sta parlando con la Mornoe. Faccio una smorfia ma intanto sento le parole che Vivienne rivolge a quest’ultima.
<<E’ una fortuna che sia cresciuta da allora, visto che ero solo una bambina. Il tempo passa e per fortuna si cresce, si cambia. Forse, mio padre non l’ha assunta perché non credeva di morire tanto presto, o forse perché i suoi servigi erano già più che profumatamente pagati da Carmen...>>
Inarco un sopracciglio, da brava sorella maggiore dovrei placare la mia sorellina, ma non me la sento, io odio quella donna, è colpa sua se mio padre… no non voglio pensarci. Mi scharisco quindi la voce.
<<Nostro padre è sempre stato un uomo intelligente, ecco perché non ti ha assunta!>> La guardo con odio, senza preoccuparmi di non far trasparire i miei sentimenti. Tanto non è un mistero che quella donna non mi piace. Inoltre, le do del "tu", d'altronde lei è solo una dipendente, mentre io sono una parente!
Il mio sguardo è fisso su di lei, quindi anche se, essendo vicina a Vivienne, sento ciò che accade, non riesco a spostare lo sguardo. Faccio dei lunghi respiri, quindi mi volto a guardare gli altri presenti, quelli vicino a noi.
Sussurro quindi a Vivienne. <<Tutto bene? Ricordati che siamo insieme, non devi affrontare i mostri da sola>> Le passo il braccio sulla spalla come ad infonderle… anzi infonderci forza.